venerdì 20 febbraio 2015

Perché scegliere un ristorante stellato Michelin?

Ciao amici,


il post di oggi vuole sfatare i falsi e negativi miti del ristorante stellato, solo #poshy e niente sostanza.
Il ristorante stellato in cui sono andata a cena la scorsa domenica, si chiama ''ALTRAN'', è completamente immerso nella natura Friulana, la location è meravigliosa, con arredi antichi e moderni a dare una armonia inaspettata nello stile.
Mi ricordava il ristorante Gallura di Olbia, purtroppo di recente chiusura, non di certo a causa della cucina o della proprietà.


L'accoglienza è stata degna delle aspettative.
Al momento della consegna del cappotto abbiamo sostato brevemente davanti al camino centrale. Ricorda quasi uno di quei salotti dell'Upper class Americana, alla 'Lilli e il vagabondo'...

Una volta entrata nella sala in cui era riservato il nostro tavolo sono rimasta piacevolmente colpita per il fatto che i coperti fossero del numero ideale per seguire ciascun ospite nella maniera migliore possibile.

Un'arguzia del ristoratore è stata quella di scegliere il colore del bicchiere in funzione del tipo di acqua che si gradisce : gassata o naturale.
Il colore bianco per l'acqua naturale e quello blu per l'acqua gassata. Questo perché la politica del ristorante impone di non avere bottiglie sul tavolo ma solo un vaso con rose e finocchietto selvatico freschi.

Il servizio non ha tempi morti, abbiamo tempo per chiacchierare e raccontarci le impressioni sul luogo e per gustare le pietanze, che vengono spiegate.
Non mi colpisce che mi spieghino cosa sto per assaggiare, ma penso che vi siano dei locali, non stellati, che adottino una cucina d'avanguardia, che però non spieghino con che ingredienti si ottiene il piatto, come viene cucinato e come gustare al meglio.
Dovrebbe essere la regola informare l'ospite su quello che si sta per gustare se ci si trova in un ristorante di un certo livello seppur non stellato.
Il padrone di casa è davvero cordiale e presente per rispondere a qualsiasi domanda.

Ci stuzzicano con finger food offerti dallo Chef :

Grissini di baccalà, devo dire gustosi, l'unica pecca purtroppo, oleosi;
Tagliere di marmo con finocchi profumati al lime e misticanza, cotti a bassa temperatura, come la maggior parte dei cibi che assaggiamo; Focaccine, tipo gnocco fritto con salmone affumicato e vongolina con gelatina in acqua di vongola.



Pane preparato dallo Chef, devo dire ottimo, accompagnato da spuma di burro francese salato.
Il mio palato ha ringraziato molto!!
Per nostra enorme sorpresa, lo Chef assiste chiunque abbia intolleranze e allergie, offrendo nel menù portate che rispettino le diverse esigenze.
Il mio fidanzato, celiaco, ha potuto apprezzare il pane senza glutine cucinato nel ristorante, altrove avrebbe dovuto rinunciarvi.

Portate principali :

Coscette di quaglia su tarte tatin di mele, pureè di mele e glassa;
Zuppa di verdura grigliata con uovo cotto a 63° un minuto per grammo d'uovo;
Maialino da latte con crocchette di patate impanate nel mais e gelatina;
Latte cotto con gelatina di violetta e tamarindo;
Sfoglia croccante con pralinato e salsa al the matcha.













In quanto ai vini, il mio tavolo era di persone astemie, ma dal momento che tornerò, assaggerò il cibo in accompagno al giusto vino così da esaltarne i sapori.

Devo dire che questo genere di cucina è di quelle che riempiono ma non stufano né addormentano.
Gustando dall'antipasto al dolce, considerando i vari stuzzichi e i dopo pasto, non si soffre affatto la fame.
Il costo della cena di certo non è contenuto, considerando che solo il dolce è costato 15€.
Il resto delle portate si aggirava intorno ai 23/28 €.

Ho davvero molto apprezzato il piatto di #crostoi o chiacchiere, tortelli di carnevale ripieni con ottima crema pasticciera alla vaniglia e.... La frutta!!
Frutta marinata e cotta a bassissima temperatura nel sottovuoto per 24 h.
Abbiamo gustato, mela verde al profumo di agrume, ananas e melone d'inverno.
Tutto davanti al camino.

Credo che sia un posto da frequentare, anche solo una volta all'anno.
Dopo tanti ristoranti all you can eat, con qualità scarsa per non dire scadente, o ristoranti nei quali la voglia di ricercatezza e gusto in cui Chef e brigata sperimentano insieme per arrivare alla cosiddetta quadratura del cerchio ormai MANCA, sicché coccolarsi e viziarsi ogni tanto con alta cucina da grande soddisfazione. 

Garantisco che anche se il portafoglio non sarà più gonfio come prima di entrare nel ristorante, l'umore e il palato continueranno ad applaudire per giorni.




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