domenica 22 marzo 2015

Torta sorpresa all'ora del Tea!

Ciao amici!!!

Sarò breve nella spiegazione.

Oggi è domenica e per merenda ho preparato i panini dolci ripieni.
Sappiate che si consumano a tutte le ore, non li servirei come dolce dopo un pranzo o una cena, ma piuttosto per colazione pucciati nel latte o, all'ora del Tea al posto delle classiche pastine doppio burro o degli #Scones inglesi di cui più avanti posterò la mia ricetta!!




La preparazione è semplice ma lunga, per questo potrebbe essere il dolce del giorno libero!

Il #Buchteln ha bisogno di 3 lievitazioni.

Gli ingredienti sono :
700 gr di farina ( 300 gr Manitoba e 400gr 00 )
45 gr di lievito di birra fresco,
50 gr di zucchero,
375 gr di latte fresco,
60 gr di burro fuso,
una buccia grattuggiata di limone non trattato,
3 uova,
una presa di sale.

Ripieno :

300 gr di marmellata di pesche/ albicocche - per i viziosi - crema di nocciole.

Per immergere :

100 gr di burro fuso.

In una boule inseriamo una piccola parte di farina, il lievito sciolto in 1/3 di latte tiepido e un cucchiaino di zucchero....
Unendo questi ingredienti otterremo il lievitino che dovrà riposare in un luogo caldo e asciutto, coperto dalla pellicola per 15 minuti.

Trascorso il tempo uniamo il resto della farina, del latte, dello zucchero, le uova, e il burro fuso.
Impastiamo vigorosamente e aggiungiamo la presina di sale, impastiamo nuovamente per ottenere una massa soda e omogenea, ho sentito che si definisce "fine", questo perchè è completamente liscia, non presenta crepe ed è quindi lucida.
Lasciamo riposare 30 minuti, in un luogo caldo e coperto con la pellicola.

L'impasto sarà quindi duplicato , così da esser porzionato : 50gr circa per ogni pallina.
Una volta ottenute le palline, con un matterello spianiamo, farciamo con un cucchiaino generoso di marmellata o crema, chiudiamo a sacchetto e immergiamo in burro fuso poi, posizioniamo nella teglia.
Io ho scelto una teglia rotonda da Pan di spagna, con un foglio di carta forno sul fondo.
Lasciamo lievitare altri 20 minuti e finalmente inforniamo in forno ventilato e preriscaldato a 190° per 40 minuti.

Una volta sfornato il dolce, posizioniamolo su una griglia e copriamolo con un panno pulito, lasciamo intiepidire e serviamo.








Cappuccino o Tea PGTips e #Buchteln ... 
Una bomba!!!!

giovedì 19 marzo 2015

Profumo di Pane....

Ciao amici!

Il pane fa ingrassare???
NO, è solo trooooppo buono!!

Oggi vi racconto di un alimento che consumiamo, ogni giorno.
Lo gustiamo fresco di panetteria e se arriviamo all'orario giusto ancora caldo;
Lo addentiamo voracemente e velocemente nella pausa pranzo;
Lo accompagnamo ai secondi piatti davanti a un buon bicchiere di vino e....
Ci facciamo la scarpetta quando abbiamo finito la pasta nel piatto, perchè il sugo chiama!!
CHE SODDISFAZIONE!

Ho deciso per mio gusto, certezza sulla materia prima e portafoglio che il pane LO FACCIO IN CASA!

Acquistando per mio conto la farina, posso tracciarne la provenienza; Andrea mi insegna che le farine prodotte nel mondo -fatta eccezione per la Manitoba che nel Nord America viene prodotta e da li inevitabilmente esportata - stazionano nei Silos chissà per quanto tempo, perdendo caratteristiche e sapore.
Le farine ITALIANE ricavate con la macinatura a pietra la cui umidità parte da 14,5%, le proteine superiori a 9 e la lavorazione termina entro le 48 h hanno maggiore affidabilità e migliore prodotto finito.
Oltre che utilizzare un prodotto ''nostro'', sappiamo che avrà viaggiato meno e che sarà passato meno tempo dalla sua produzione.
Quando acquistate le farine cercate sempre nella confezione che sia da 1kg o da 25, la provenienza, le proteine.  

Mi trovavo da giorni nella 'mia' terra adottiva , il Friuli Venezia-Giulia.
Questa regione anche se appena 'frequentata' , fa esplodere la mia passione per il #fare.
Così ho esplorato un'azienda che vende tante, ma tante varietà di farina :
00, 0, Manitoba, integrale, soia, ai cereali, grano saraceno, segale...
Le ho comprate tutte!!!!

Ho poi reperito il lievito, quello giusto, grazie all'aiuto di alcuni amici e ho contattato un vero e proprio panettiere, mi dicono abbia le mani d'oro e ci credo!
Intanto mi ha chiarito le proporzioni ideali per ottenere il pane che sognamo e mi ha spiegato i procedimenti per ottenerlo.
Devo dire che non essendo dotata di gran pazienza il mio pane si fa senza ''lievitino'', ma vi posso assicurare che si sviluppa la giusta #alveolatura e rimane morbido fino a 3 giorni!





Il pane che ho sfornato è :

Pane bianco ottenuto con 500 gr di farina 0 e 500 gr di farina di Manitoba,
Pane ai cereali, integrale e di grano saraceno con una proporzione unitaria di 300 gr di farina del tipo ai cereali, integrale o saraceno , 400 gr di Manitoba e 300 di 0.
La Manitoba nei tipi di pane variegati deve essere preponderante, grazie alla sua forza ci permette una lievitazione maggiore.

Per ogni preparazione abbiamo bisogno di 600 ml di acqua tiepida, in 200 ml sciogliamo 38 gr di lievito di birra in panetto e 50 gr di zucchero semolato bianco.
In altri 200 ml di acqua sciogliamo 25 gr di sale 4 cucchiai da minestra di olio Extra Vergine di Oliva,
I rimanenti 200 ml di acqua saranno impiegati successivamente nell'impasto.

In una boule capiente inseriamo il kg di mix di farine, inseriamo il liquido in cui avremo sciolto il lievito e impastiamo, aggiungiamo poi l'acqua, impastiamo e per ultimo inseriamo il liquido in cui abbiamo disciolto il sale.







Sarà come essere in palestra... Impastiamo vigorosamente 10 minuti.
Cospargiamo la boule con olio EVO e inseriamo il panetto, cospargiamo nuovamente di olio, pratichiamo una croce con una lametta, copriamo con un canovaccio e un sacco di nylon. 
Lasciamo lievitare un'ora in forno con la luce accesa!

Trascorso il tempo, noterete il sacchetto di nylon gonfio e l'impasto almeno raddoppiato!
A quel punto facendo attenzione agli sbalzi di temperatura, lavoriamo brevemente l'impasto e.... 

DIVERTIAMOCI!









Io ho utilizzato uno stampo per baguettes, poi ho steso dei piccoli lembi di pasta e li ho arrotolati posizionandoli in piedi sulla leccarda da forno, ho fatto delle treccine, focacce, dei paninetti tondi, delle pagnotte tonde grandi - da tagliare a fettone, abbrustolire e accompagnare con del buon pomodorino ( quando è stagione), due foglie di basilico del nostro orto e qualche spicchietto d'aglio, olio, sale e per chi gradisce pepe macinato al momento.

Una volta confezionati i panini lasciamo lievitare un'altra ora coperti da un canovaccio, vi consiglio di fare ciascuna infornata considerando il peso di ogni taglio di pane, per non ritrovarvi con del pane cotto e del pane crudo.





Inforniamo in forno ventilato a 200-220° fino a completa cottura, da misurare con uno spillo di acciaio che se uscirà dal foro praticato, asciutto,indicherà che il pane è cotto.
Ecco che potremo procedere al raffreddamento.

Il mio segreto è lasciare raffreddare il pane su dei supporti forellati, coperto da un canovaccio, in questo modo tutta l'umidità avrà il tempo di fuoriuscire e il nostro pane conserverà la famosa #alveolatura perfetta!















Nel momento in cui il pane sarà a temperatura ambiente, potrà essere congelato, vi consiglio di scongelarlo senza l'ausilio del microonde e semmai scaldarlo se lo volete piuttosto croccante in forno per qualche minuto.

Credetemi, oltre al divertimento, proverete la bontà del prodotto fatto in casa.


Un panino tira l'laltro, come i biscotti!


venerdì 13 marzo 2015

Sono VEGETARIANO!!!

Ciao amici,

sarà una moda?
Si tratta di salute?
Si tratta di 'rispetto' per gli animali?

Del vegetariano non ho più paura!
Intanto ho capito che chi non mangia carne e pesce non è malato!!!
Grazie alla mia amica Lisa, alla quale rinnovo ancora le mie congratulazioni!
Sono contenta di averle chiesto in merito al vegetarianismo.
Le stesse domande fatte a chiunque altro del settore sono sicura sarebbero state recepite come delle provocazioni - benché io sia una grande provocatrice - in realtà di questo mondo non conoscevo nulla e quindi certe domande le ho poste volutamente per capire il motivo di fondo che spinge un onnivoro ad eliminare carne e pesce dalla propria alimentazione, oltre che misurare la convinzione che ha un vegetariano nell'evitare questi alimenti.

Lisa, Andrea ed io, abbiamo deciso di farci un pranzetto veggie, così la mia mente ha iniziato a viaggiare... Ho deciso di cucinare il Seitàn, che non ha certo il profumo della carne alla brace o della zuppa di pesce, però è un alimento così versatile da lasciarmi incredula.
La sua preparazione segue delle fasi ben precise, soprattutto per quanto riguarda il discorso lavaggio, non dimenticatevene, tornerà utile più avanti...

Il pranzo è leeeeeggero per noi onnivori, ma solo perché questo genere di cibo a prima vista riempie ma poi è un po' come il sushi, ti ingozzi nei primi 10 / 15 minuti e poi quando inizia la digestione pensi che HAI FAME!!!

Prima tappa : CINA!!
Si! Io e il mio amico Andrea, siamo andati in China Town appositamente per reperire il Tofu, di cui ho trovato diverse ricette;  Facendo due conti è più una perdita di tempo e di denaro se preparato in casa.
Pitstop nel mondo del Tofu:
bianco, con soia, secco, sodo, per griglia, da mangiare crudo....
Abbiamo scelto per una via di mezzo;
Un bel panetto bianco da 900gr e da mangiare crudo accompagnato dalla salsa di soia.

Per il pranzo lo ho proposto in veste di antipasto :

Un cubetto di questo Tofu, spolverata di pepe e accompagnato da conserva di cipolla rossa di Tropea, foglioline di basilico e crostini di pane bianco passati in olio extravergine di oliva.
Ho ragionato sui sapori e sulle consistenze, il Tofu morbido è quasi  della consistenza della panna cotta seppur insapore, accostato all'agrodolce delle cipolle e al saporito dei crostini ha dato molta soddisfazione ai miei ospiti.
Il sapore? l'odore?
Lisa mi ha confermato essere più buono di quello che acquista normalmente in supermercato, e di lei mi fido!






Ci ha aiutato molto un vino Friulano pazzesco, delle cantine di Primosic a Oslavia, la bottiglia è di un bianco color giallo paglierino, al palato avvolgente dal retrogusto di fiori di sambuco, questo vino è il #Klinplatinum di 14,5% vol.

Piatto unico...LASAGNE!!
Con ragù di Seitàn fatto in casa.

Ho usato :
1 kg di farina di semola,
660 ml di acqua.

Ho impastato per 15 minuti circa, fino ad ottenere un impasto liscio e sodo, esattamente come quello della pizza.
Ho inserito l'impasto in una boule e ho ricoperto di acqua  tiepida per agevolare l'estrazione di amido dall'impasto favorendo lo sviluppo del glutine - proteine nel momento in cui andremo a levarlo.








Lasciamo riposare in acqua per 2 ore.
Trascorse le 2 ore poniamo l'impasto in un colapasta , posizionando una boule al di sotto perché raccolga il liquido composto di amido e acqua, iniziamo con il lavaggio prima con acqua fredda.
Quindi strizziamo, impastiamo e schiacciamo la massa verso i fondo del colapasta cosicché fuoriesca l'amido ma si sviluppi a sua volta la maglia glutina, un successivo lavaggio sarà di acqua tiepida, poi fredda, tiepida e per finire fredda.
Otterremo un'acqua da prima bianca e nell'ultimo passaggio semi trasparente.
L'acqua usata per lavare la massa potrebbe essere recuperata per altre preparazioni:
pane, pizza, pasta fresca...











Nel frattempo avremo inserito in una pentola acqua, sedano, carote e cipolle, bacche di ginepro, chiodi di garofano e un bicchierino da mirto di soia, otterremo il brodo.





'Incelofaniamo' bene la massa ottenuta, che avrà diminuito le sue dimensioni almeno della metà, e otteniamo una forma di cotechino vegetale, buchiamo con uno stuzzicadenti e tuffiamo nel brodo precedentemente ottenuto, lasciamo cuocere per 90 minuti.














Per comporre la nostra lasagna tritiamo il Seitàn, io ho usato il mio tritacarne ben pulito, in una casseruola prepariamo il soffritto : sedano, carote e cipolle tagliati finemente, una dose di olio extravergine generosa.
Facciamo soffriggere, aggiungiamo la ''trita'' di Seitàn, lasciamo rosolare e sfumiamo con vino bianco.
Quando l'alcool sarà ben evaporato aggiungiamo il triplo concentrato di pomodoro.











In una pentola capiente prepariamo la besciamella:

1 lt di latte intero,
70 gr di burro,
2 cucchiai da minestra di maizena o farina 00.

Mettiamo a sciogliere il burro nella pentola, inseriamo la farina setacciata e otteniamo una massa soda, stemperiamo con il latte e con l'utilizzo della frusta facciamo in modo che non si formino grumi, mano a mano inseriamo tutto il latte.
Cuociamo 5/7 minuti e facciamo addensare, ma non troppo.
Questo perché il Seitàn assorbe molto liquido e il rischio è che si asciughi tutto, troppo.
- L'ho imparato strada facendo -





Dopo aver preparato ragù e besciamella, grattugiamo del buon Parmigiano Reggiano e con la sfoglia pronta componiamo gli strati : una base di besciamella, uno strato di sfoglia fresca, besciamella, ragù, parmigiano e così fino a terminare gli ingredienti.







Per concludere una #Cheesecake fredda, alla mia maniera!

250 gr di ricotta di pecora,
100 gr di robiola,
3 cucchiai da minestra di latte condensato,
qualche goccia di limone,
2 cucchiaini da caffè di gelatina,
100 ml di latte intero,
200 gr di frollini,
70 gr di burro.

Per guarnire :
3 frutti della passione,
15 gr di gelatina,
mela essiccata,
alchechengi.

In una boule inseriamo ricotta, robiola, latte condensato, le gocce di limone, mescoliamo!
nel frattempo in un pentolino inseriamo il latte e due cucchiaini di gelatina in polvere, sciogliamo e inseriamo gradualmente nel composto ottenuto con la ricotta e gli altri ingredienti.

Nel frattempo polverizziamo i frollini e inseriamo il burro liquido, mescoliamo e foderiamo una tortiera circolare, facciamo asciugare.
Inseriamo il composto e facciamo rassodare un paio d'ore.
Successivamente sciogliamo la gelatina nel succo, dei frutti della passione, ottenuto passando in un colino la polpa della frutta.
Versiamo in una teglia e lasciamo raffreddare, dopo di che, coppiamo con uno stampo circolare più piccolo rispetto alla circonferenza della torta.

GRANDE MAGOOOOO...

Rivoltiamo sulla torta la gelatina e speriamo non si rompa a metà, altrimenti inseriamo la Cheesecake in freezer e lasciamo raffreddare per 40/60', coliamo la gelatina tiepida per guarnire.
Al momento di servire infiliamo la fetta di mela essiccata, gli alchechengi e la mentuccia fresca.










Accompagnamo con uno spumante Italiano SuperExtraDry.


Cosa ho imparato?

Se fossi vegetariana, credo non userei né Tofu né Seitàn, tra derivati animali e prodotti della Terra non credo ci sia il bisogno di ricorrere a questi due alimenti, anche se capisco la necessità che ha un vegetariano di metter sotto i denti, nel caso del Seitàn, un cibo con una consistenza più tenace.
In merito ai prodotti della Terra, che almeno siano Italiani e di stagione, mangiare spesso frutti esotici o coltivati in serra di certo non porta conseguenze troppo diverse di chi nasce e muore onnivoro.

...Ogni credo deve esser rispettato se di fondo c'è una tesi valida e non il capriccio o la moda.

martedì 24 febbraio 2015

A tutto pesce!!!

Come promesso vi racconto il mio menù di pesce, sembrerà laborioso, specie il primo piatto, ma ne varrà la pena!

Quando compro il pesce deve essere fresco! 

NO al precotto,
NO al decongelato precotto,
NO al pesce decongelato da consumare entro 12hs.

A Milano vi chiederete : dove si trova il pesce fresco?
Sappiate che la regione che riceve, paradossalmente, il pesce migliore e appunto fresco è la Lombardia, in specifico Milano.
Questo vale se non abitate sul mare, dove è molto più facile reperirlo andando al porto la mattina presto a trattare con i pescatori.

In Friuli, c'è una vasta scelta, sia per la coltivazione di cozze a Miramare, un golfo a pochi km da Trieste; 
Sia per il Villaggio del pescatore vicino Monfalcone - famossissima per Fincantieri, che per la Croazia a due passi da questa meravigliosa regione.

A Milano, o andiamo al mercato del pesce il Sabato mattina in zona Lambrate , ma devo dire di non aver mai visto granchè, oppure nella vostra pescheria di fiducia, che ha bolle di consegna giornaliere ma non vende pesce nè di Lunedì nè di Venerdì!
I pescatori in quei giorni sono fermi.

Detto questo, una volta trovata la pescheria che ci coccola, facciamo la spesa!
Quantità per 4 persone.

Risotto al mare :

300 gr di riso #VialoneNano , o Carnaroli super fino.
1 kg di cozze Italiane,
500gr vongole veraci,
2 seppie grandi,
3 calamaretti,
8 scamponi, con testa,
uno scalogno piccolo,
olio EVO,
burro bianco
Vino bianco per sfumare.

Scrivo in grande VIALONE NANO (I.G.P), non solo perchè mi riferisco alla qualità di riso per eccellenza, proveniente dalla Bassa Veronese e irrigato con acqua risorgiva , ma oltre a questo perchè nella mantecatura permette di ottenere il risotto all'onda, cede la giusta quantità di amido non rimanendo sgranato.
Il Carnaroli super fino è un buon sostituto nelle regioni in cui il Vialone non perviene.

Mettiamo a bagno le vongole per mezz'ora in acqua fredda,
puliamo le seppie e i calamari, ottenendo con le prime dei rettangoli e con i secondi degli anelli,
sgusciamo gli scampi e teniamo TUTTE le teste.
In un tegame caldo, inseriamo le cozze precedentemente sbissate e grattate, man mano che si aprono le togliamo dal tegame , questo per evitare di stracuocerle! 
A noi le cozze, le vongole e gli scampi piacciono sodi ma non stracotti.
Teniamo l'acqua delle cozze e filtriamola con un colino in cui andremo ad inserire una garza o in assenza scottex .
Trascorsa la mezz'ora in acqua fredda , le vongole verranno inserite nello stesso tegame delle cozze e man mano che si apriranno verranno tolte, una volta aperte tutte teniamo l'acqua e filtriamo come abbiamo fatto per le cozze.
Uniamo le due acque di mare e lasciamo raffreddare, dopo di che #squeeziamo le teste dei gamberi che abbiamo precedentemente sgusciato, nell'acqua di mare e con una frusta amalgamiamo.

Veniamo alle seppie e ai calamari... Di solito o son crudi o son duri, la loro cottura è sempre un terno al lotto, quindi per evitare di masticare una 'cicca americana' adottiamo la doppia cottura, inseriamo in una padella antiaderente le seppie e lasciamo cuocere fino a riduzione di 1/3 del volume iniziale, la stessa cosa vale per i calamari. 
Lasciamo raffreddare con il coperchio.

Ora prepariamo una casseruola, inseriamo olio EVO, una noce di burro e scalogno tritato.
Lasciamo imbiondire a fiamma moderata, inseriamo il riso a pioggia e facciamo brillare, sfumiamo con del Vino bianco ( uso il Cartize ) e facciamo evaporare bene! Ciò significa che il riso dovrà diventare duro sotto il cucchiaio.

Dopo di che aggiungiamo acqua bollente - nessun brodo di pesce o vegetale - mescoliamo ed aggiungiamo l'acqua di mare preparata in precedenza, lasciamo incorporare e man mano aggiungiamo seppie e calamari con l'acqua che hanno ceduto nella prima fase di cottura, aggiungiamo acqua finchè il riso sarà al dente, gli ultimi 3/4 minuti aggiungiamo : cozze e vongole sgusciate, di cui avremo tenuto solo alcune delle conchiglie più belle, prima di mantecare inseriamo le nostre code di scamponi e una nocetta di burro bianco.

Non ho aggiunto sale nè pepe, non servono!

Il risotto al mare è pronto!



La spesa in pescheria non era finita, passiamo al secondo piatto :

Lasagnette di alici al forno.

Abbiamo due possibilità :

  •  compriamo le alici già pulite;
  •  Compriamo alici da pulire.


Se abbiamo tempo possiamo anche pulirle altrimenti nessuno ci vieta di lasciare al pescivendolo questa fatica!!

Io personalmente mi faccio del male e le compro da pulire,
le eviscero, tolgo la testa e la spina e controllo non abbiano parassiti del tipo #anisakis, sappiate che la maggior parte dei pesci hanno grande probabilità di essere infestati da questo parassita, quindi se volete gustare il pesce crudo che sia abbattuto almeno 24/48hs in freezer.
Vengono infestati principalmente, crostacei, calamari, seppie, totani, aringhe, sarde e altre specie di pesce azzurro.

Siccome le alici che ho comprato erano freschissime, e la cena imminente , ho deciso di fare questa 'lasagnetta' .
Tra uno strato e l'altro di alici posizioniamo pangrattato mescolato a olio, burro, prezzemolo e sale, con spolverata di scorze e succo di arancia.
Inforniamo 5/8 minuti a 170° in forno statico. 

Già che ci siamo acquistiamo anche 8 capasante e 12 cozze in più da fare gratinate.
Il mio gratin è costituito di pane grattato grossolanamente, olio EVO sardo, prezzemolo fresco, burro giallo, sale ... Fino ad ottenere un impasto umido ma che una volta schiacciato non si crepi.

Normalmente tengo l'acqua della capasanta e della cozza, inserisco il composto di pane e inforno 8 minuti a 180° in forno ventilato e 5 minuti con funzione grill 200°.
Il risultato è una capasanta e una cozza sode e umide con crosticina croccante.

Accompagno il tutto con misticanza e fiori!!






Vogliamo il dolce????

Un #cuore GF con ganache al cioccolato e lamponi?

Base per il guscio :

5 cucchiai da minestra di farina SCHAR mix dolci,
2 cucchiai di cioccolato amaro in polvere,
80 gr di burro,
2 uova medie,
3 cucchiai da minestra di zucchero di canna.

per la crema :

250 ml di panna fresca,
100 gr di cioccolato fondente.

Due cestini di lamponi.

Impastiamo la frolla, farina, burro  freddo e zucchero ottenendo la sabbiatura, aggiungiamo il cacao e le uova. 
Impastiamo molto velocemente, avvolgiamo nella pellicola e mettiamo in frigo.

Tagliamo il cioccolato in pezzi piccoli e facciamo fondere a bagnomaria, nel frattempo con le fruste montiamo la panna.
Una volta sciolto, il cioccolato dovrà intiepidire e successivamente verrà aggiunto alla panna gradualmente.
Una volta inserito tutto il cioccolato nella panna otteniamo una specie di mousse che andremo a riporre in frigorifero, coperta con la pellicola.

Stendiamo la pasta frolla tra due fogli di carta forno e mettiamo nello stampo, inforniamo a 180° in forno ventilato fino a doratura.

Lasciamo raffreddare e farciamo con la ganache, guarniamo con i lamponi.




Siate #buongustai!




venerdì 20 febbraio 2015

Perché scegliere un ristorante stellato Michelin?

Ciao amici,


il post di oggi vuole sfatare i falsi e negativi miti del ristorante stellato, solo #poshy e niente sostanza.
Il ristorante stellato in cui sono andata a cena la scorsa domenica, si chiama ''ALTRAN'', è completamente immerso nella natura Friulana, la location è meravigliosa, con arredi antichi e moderni a dare una armonia inaspettata nello stile.
Mi ricordava il ristorante Gallura di Olbia, purtroppo di recente chiusura, non di certo a causa della cucina o della proprietà.


L'accoglienza è stata degna delle aspettative.
Al momento della consegna del cappotto abbiamo sostato brevemente davanti al camino centrale. Ricorda quasi uno di quei salotti dell'Upper class Americana, alla 'Lilli e il vagabondo'...

Una volta entrata nella sala in cui era riservato il nostro tavolo sono rimasta piacevolmente colpita per il fatto che i coperti fossero del numero ideale per seguire ciascun ospite nella maniera migliore possibile.

Un'arguzia del ristoratore è stata quella di scegliere il colore del bicchiere in funzione del tipo di acqua che si gradisce : gassata o naturale.
Il colore bianco per l'acqua naturale e quello blu per l'acqua gassata. Questo perché la politica del ristorante impone di non avere bottiglie sul tavolo ma solo un vaso con rose e finocchietto selvatico freschi.

Il servizio non ha tempi morti, abbiamo tempo per chiacchierare e raccontarci le impressioni sul luogo e per gustare le pietanze, che vengono spiegate.
Non mi colpisce che mi spieghino cosa sto per assaggiare, ma penso che vi siano dei locali, non stellati, che adottino una cucina d'avanguardia, che però non spieghino con che ingredienti si ottiene il piatto, come viene cucinato e come gustare al meglio.
Dovrebbe essere la regola informare l'ospite su quello che si sta per gustare se ci si trova in un ristorante di un certo livello seppur non stellato.
Il padrone di casa è davvero cordiale e presente per rispondere a qualsiasi domanda.

Ci stuzzicano con finger food offerti dallo Chef :

Grissini di baccalà, devo dire gustosi, l'unica pecca purtroppo, oleosi;
Tagliere di marmo con finocchi profumati al lime e misticanza, cotti a bassa temperatura, come la maggior parte dei cibi che assaggiamo; Focaccine, tipo gnocco fritto con salmone affumicato e vongolina con gelatina in acqua di vongola.



Pane preparato dallo Chef, devo dire ottimo, accompagnato da spuma di burro francese salato.
Il mio palato ha ringraziato molto!!
Per nostra enorme sorpresa, lo Chef assiste chiunque abbia intolleranze e allergie, offrendo nel menù portate che rispettino le diverse esigenze.
Il mio fidanzato, celiaco, ha potuto apprezzare il pane senza glutine cucinato nel ristorante, altrove avrebbe dovuto rinunciarvi.

Portate principali :

Coscette di quaglia su tarte tatin di mele, pureè di mele e glassa;
Zuppa di verdura grigliata con uovo cotto a 63° un minuto per grammo d'uovo;
Maialino da latte con crocchette di patate impanate nel mais e gelatina;
Latte cotto con gelatina di violetta e tamarindo;
Sfoglia croccante con pralinato e salsa al the matcha.













In quanto ai vini, il mio tavolo era di persone astemie, ma dal momento che tornerò, assaggerò il cibo in accompagno al giusto vino così da esaltarne i sapori.

Devo dire che questo genere di cucina è di quelle che riempiono ma non stufano né addormentano.
Gustando dall'antipasto al dolce, considerando i vari stuzzichi e i dopo pasto, non si soffre affatto la fame.
Il costo della cena di certo non è contenuto, considerando che solo il dolce è costato 15€.
Il resto delle portate si aggirava intorno ai 23/28 €.

Ho davvero molto apprezzato il piatto di #crostoi o chiacchiere, tortelli di carnevale ripieni con ottima crema pasticciera alla vaniglia e.... La frutta!!
Frutta marinata e cotta a bassissima temperatura nel sottovuoto per 24 h.
Abbiamo gustato, mela verde al profumo di agrume, ananas e melone d'inverno.
Tutto davanti al camino.

Credo che sia un posto da frequentare, anche solo una volta all'anno.
Dopo tanti ristoranti all you can eat, con qualità scarsa per non dire scadente, o ristoranti nei quali la voglia di ricercatezza e gusto in cui Chef e brigata sperimentano insieme per arrivare alla cosiddetta quadratura del cerchio ormai MANCA, sicché coccolarsi e viziarsi ogni tanto con alta cucina da grande soddisfazione. 

Garantisco che anche se il portafoglio non sarà più gonfio come prima di entrare nel ristorante, l'umore e il palato continueranno ad applaudire per giorni.